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ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA (2013)

AU FIL DU TEMPS (Articles publiés)


Abbé Lambert RIYAZIMANA

Abbé Lambert RIYAZIMANA

Carissimi,

1. Stiamo celebrando una delle feste più care e più sentite, soprattutto per quello che significa. Maria Santissima al termine della sua vita terrena, è passata per la morte, ma il suo corpo non ha subito corruzione, e ora partecipa alla gloria del risorto. Tutto quello che Maria ha vissuto con il suo corpo, grazie al suo corpo, tutte le sue relazioni, come quella del vangelo che abbiamo letto, le sue fatiche, le gioie e le sofferenze, la trepidazione e le speranze, … tutto è entrato nell’eternità.

Mettiamoci allora a contemplarla nella gloria perché ciò rinnovi in noi la certezza che la mèta del nostro pellegrinaggio terreno è il cielo, il Paradiso: essere come Maria nella gloria, essere con Cristo risorto.

2. Perciò, il Signore non ci chiede di compiere imprese strabilianti, di impegnarci in gesti straordinari: un nostro sorriso e un saluto (la gente di oggi non si saluta più) sono sufficienti per comunicare ai fratelli (alle sorelle) la grazia che salva, perché siamo ripieni di Dio. Soffermandoci al Vangelo di oggi, non sarebbe sorprendente che non ci parli dell’assunzione di Maria, né della sua morte, ma del fatto dell’incarnazione che ci rimena alle realtà semplici della vita quotidiana. Siamo oggi davanti ad una Scena umile, semplice, umana, però piena di significato. Qui, lo Spirito Santo si serve di 2 panche di queste 2 donne per propagarsi nell’ umanità. Carissimi, questo dovrebbe richiamarci al rispetto del nostro corpo, oggigiorno strumentalizzato (super-strumentalizzato) soprattutto il corpo femminile. Basta vedere le diverse pubblicità, non ho niente da insegnarvi! Mi devo fare capire: rispetto ≠ suresaltazione!

Le letture di oggi ci invitano per altro a un ottimismo vitale nelle diverse difficoltà della nostra condizione umana. Infatti, qual è questo segno grandioso: questa donna ammantante di sole, che sta gridando per le doglie e il travaglio del porto? Ci affrettiamo spesso a dire che è Maria. Così, questa lettura non ci riguarda più. Prima di tutto, tale cosa parla dell’umanità nella sua storia. Le notizie della T V, dei quotidiani … ci parlano ogni giorno di questo tragico spettacolo. Ma dobbiamo riuscire a dare senso alla sofferenza umana, al dolore. Riusciamo a vedere nella nostra inevitabile sofferenza uno sforzo del parto della nostra redenzione? Oppure siamo alla preda delle folle promesse della tecnica che promette l’eliminazione totale del dolore: l’aspirina, il telecomando (per non alzarmi e andare a cambiare il Canale). Non siamo di quelli che vivono la legge del minimo sforzo? Siate attenti perché rimaniate voi a modellare il mondo per la tecnica e non il contrario!

4. In fine, una parola “sulla” Chiesa. Nel Magnificat, vediamo la proclamazione della condizione umile della serva di Dio, però ci sono parole di una rivoluzione. Basti soffermarsi un po’ su alcune espressioni come: … ha spiegato la potenza del suo braccio …, …. Ha rovesciato i potenti dai troni ….(Un rovesciamento, una rivoluzione). Non è quindi giusto dire che la chiesa si oppone al cambiamento lungo la storia, visto che chiunque vuole accusare ingiustamente un ‘altro dice di lui che è conservatore come la Chiesa. Questo è senza fondamento vero, dal momento che il Vangelo costituisce una vera forma di cambiamento storico. Dal canto impariamo:
– La misericordia di Dio non delude mai nelle sue promesse.
– Il rovesciamento delle situazioni umane

Come lo fa notare l’emancipatore nero Martin Luther King, la Chiesa, per il vangelo, ci porta al nostro ideale e dignità di Figli di Dio e apre i nostri occhi al nostro destino. Chi, se non Gesù, poteva permettersi di dialogare con una donna in quel tempo? (Giov. 4). Non sono là le fondamenta dell’emancipazione ulteriore della condizione femminile? Che cosa pensare del “Dignitatis Mulieris” (Giovanni Paolo II) cui idee sono state riprese nelle diversi dichiarazioni sulla condizione dei diritti della donna, purtroppo, prendendone alcuni idee, non interamente, però solo quel che centrava con i fini a volte non equilibrate! Una cosa è sicura: Dopo che ci siamo resi conto della nostra condizione, ci siamo alzati per scuotere le catene a noi imposti dai potenti (le rivoluzioni) ma purtroppo, non siamo rimasti fedeli alla Chiesa per che ci indicasse la giusta e vera via per conquistare la vera libertà. Abbiamo da seguire la Parola di  DIO. Che questa festa ci aiuti a saper dare a ciascuno di noi il suo valore cosi come lo vuole il suo Creatore. Possiamo imparare à vivere proteso verso la mèta che è la gloria di cui Maria è testimone accreditata. Si! La festa dell’Assunzione di Maria significa e prelude alla vittoria della vita che non finisce con la morte, ma si trasforma ed entra nella pienezza, cosi come Cristo è morto e risorto per vivere una vita trasfigurata.


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