« È importante distinguere fra omosessuali e gay: il termine “omosessualità” indica una tendenza o inclinazione sessuale, mentre il termine gay indica un’identità socio-politica. Non tutte le persone con inclinazione omosessuale s’identificano nello stile di vita gay, anzi: la maggioranza di loro non è orgogliosa di tale inclinazione, non considera “normale” la propria omosessualità e non teorizza il riconoscimento dello stile di vita gay come positivo per sé e per la società »
In un articolo del 2005, riguardante un libro pubblicato negli USA nel 1990, possiamo ritrovare previste tutte le tappe che si sono poi di fatto concretizzate dell’avanzata dell’attivismo gay, della sua « normalizzazione », dell’ideologia del genere e, infine, dell’obiettivo ultimo: la normalizzazione della pedofilia. Per chi è interessato a capire come si sia potuti arrivare alla situazione presente e quali sono gli sviluppi che ancora ci attendono.
di Roberto Marchesini Cristianità n. 327 (2005)
I. La Rivoluzione sessuale ha contribuito, con altre concause, alla crisi dell’istituzione familiare, e questa crisi non è a sua volta estranea all’emergere di problemi connessi con l’omosessualità, definita come una preferenza sessuale predominante e persistente per persone dello stesso sesso.
Una componente tanto chiassosa quanto minoritaria del mondo omosessuale è costituita dagli attivisti gay, che si prefiggono l’accettazione, da parte della società, dell’omosessualità come variante « naturale » dell’orientamento sessuale umano.
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