A questo giorno della memoria di Giovanni Battista, le letture del giorno ci fanno meditare l’atteggiamento di un vero messaggero di Dio o di un vero profeta: è un testimone della verità e della giustizia.
Nella prima lettura con la chiamata di Geremia, Dio lo manda ad annunciare la sua parola verso un popolo di ribelli che non lo ascolterà. E lo chiede il coraggio di vincere la paura per potere annunciare questa parola di verità e di vita: » Tu stringi la veste ai fianchi (atteggiamento di libertà e di prontezza) alzàti, e dì loro tutto ciò che ti ordinerà, non spaventarti di fronte a loro… » Il profeta annuncia una parola che non è sua, ma una parola di verità e di vita che lo supera. Ecco perché a lui è chiesto l’obbedienza alla parole di Dio che deve annunciare come verità che salva e denuncia l’ingiustizia.
Nel brano del vangelo, Giovanni Battista si presenta come testimone della verità e della Giustizia di fronte al Re Erode che doveva essere primo responsabile e garante della Giustizia, e che, purtroppo, è il primo a vivere nell’ingiustizia e di commettere ciò che non è licito, il che che Giovanni denuncia: » non è licito tenere con te la moglie del tuo fratello. »
La verità salva, ma chi non ascolta la verità nutre l’odio che uccide! Di fronte alla verità che annuncia Giovanni Battista, Erodiade lo odiava perché toccava la sua vita e cercava di ucciderlo!
E con quest’odio di cui si nutre, Erodiade diventa complice della morte di un giuste attraverso il « consilio » che dà alla sua figlia per chiedere al Re la testa di Giovanni Battista come ricompensa del compiacimento al Re e ai suoi commensali.
Con l’intercessione de Giovanni Battista chiediamo anche noi la grazia di essere i veri testimoni e annunciatori della Giustizia e de la verità che salva e anche esser umile per accogliere la verità che tocca la nostra vita per la nostra conversione! Cosi saremo capaci di vincere questa odio che uccide gli altri nel nostro cuore per vivere nella vera libertà dei figli di Dio.